Il numero di pazienti trattati con iniezioni intravitreali e steroidi è in costante aumento.
Le iniezioni intravitreali di antiVEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) sono al giorno d’oggi utilizzate in molte malattie oculari allo scopo di ridurre l’edema maculare o sopprimere la neovascolarizzazione coroideale.
Il numero di pazienti trattati con antiVEGF e steroidi è in costante aumento e numerose sono le pubblicazioni sull’efficacia della terapia a fronte di un limitato numero di eventi avversi. Tra questi il rialzo pressorio endoculare che è pertanto necessario monitorare accuratamente, perché in tali casi può essere molto elevato e di conseguenza creare danni oculari irreversibili.
I trials MARINA ed ANCHOR hanno riscontrato in alcuni pazienti dei gruppi trattati con iniezioni intravitreali, rialzi pressori anche superiori a 40 mmHg anche se non abbiamo dati sul follow-up di tali pazienti.
I vari studi registrativi comunque segnalano tale complicanza con la necessità di intervenire precocemente con una terapia ipotensiva adeguata ed in rari casi anche con una terapia chirurgica. Inoltre se da un lato è esperienza comune l’attenzione che tutti gli oculisti danno al rilievo tonometrico immediatamente durante/post iniezione, è altresì vero che generalmente non viene mai monitorato il tono oculare nelle ore susseguenti la terapia iniettiva.
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